OMAGGIO A GUIDO FARINA
Martedì 25 maggio 2021
Museo del Novecento - in streaming
Piazza Duomo 8, Milano
Prima esecuzione in tempi moderni del
Quartetto per archi e voce recitante (1951) detto Dell’uomo che sapeva
a cura dell’Achrome Ensemble, voce recitante Marco Farina.
Achrome Ensemble
Raphael Negri, 1° violino
Elia Leon Mariani, 2° violino
Gianni De Rosa, viola
Martina Rudic, violoncello
Presenteranno il concerto la figlia del maestro, Maria Cecilia Farina,
e i musicologi Marina Vaccarini e Raffaele Mellace.
Guido Farina – Compositore e didatta (Pavia, 30.10.1903 – 10.12.1999)
Si diploma in Composizione nel 1927 e successivamente anche in Pianoforte e in Musica Corale (studi con Guido Alberto Fano e Achille Schinelli). Incomincia presto un’intensa attività di didatta, direttore d’orchestra e animatore culturale a Pavia e a Milano e nascono in questi anni i suoi primi lavori cameristici e corali. L’esordio nel mondo del teatro avviene con l’opera La dodicesima notte a cui seguiranno nel 1938 Tempo di Carnevale su libretto di Arturo Rossato da Matteo Bandello, nel 1940 La finta ammalata (libretto di Lina De Marchi da Carlo Goldoni) e infine negli anni ’50 Il bugiardo (libretto di Attilio Canilli da Goldoni), rimasta incompiuta.
Altro genere particolarmente amato e consono alla sensibilità di Guido Farina è quello della lirica da camera per canto e pianoforte.
Non si deve poi dimenticare l’interesse di Guido Farina per la fisarmonica, «il dialetto della musica nel mondo».
Una grossa parte della vita del compositore è spesa nell’attività didattica, prima all’Istituto musicale di Pavia, del quale per molti anni Farina fu direttore, e poi nei conservatori di Bolzano e Milano, come docente di Contrappunto e fuga e di Composizione polifonica vocale. Frutto di questa lunga e amata esperienza sul campo è la ricca opera didattica, tuttora adottata nei conservatori, che spazia dai Solfeggi cantati al Libro dei compiti d’armonia, al Trattato d’armonia teorico-pratico in quattro volumi. Questa stessa vocazione didattica si svela anche nella vasta opera per pianoforte, in larga parte dedicata al mondo dell’infanzia.
L’attività di compositore di Guido Farina si chiude bruscamente nel 1951 con il Quartetto d’archi con voce recitante detto Dell’uomo che sapeva, significativo gesto di un compositore che sentiva ormai aperto un solco incommensurabile tra il suo scrivere legato alla tradizione tonale e il mondo nuovo del serialismo e delle avanguardie.